Dal 2015 i Templari Cattolici d’Italia svolgono il loro servizio nel Santuario della Santa Casa di Loreto indossando le insegne sull’uniforme dei volontari e la croce da collo, in collaborazione con lo staff della Basilica, per accogliere i pellegrini, regolarne i flussi di entrata e di uscita, assisterli nei vari momenti della loro visita: confessioni, benedizioni, partecipazione alla Santa Messa e passaggio in Santa Casa.
Tutte le domeniche ed in occasione delle solenni celebrazioni Mariane, secondo il calendario predisposto dalla Segreteria Volontari, in un anno sono stati assicurati 104 turni di servizio, mettendo in campo 288 presenze, garantite, a rotazione, da più di 20 Templari.
Importante e supplementare lo sforzo organizzativo ed operativo in occasione dei grandi eventi, come i Vespri solenni e la processione con la statua della Vergine Nera, in presenza di S.E. mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo di Loreto e delegato pontificio (7-8 settembre), la chiusura della Porta Santa (13 novembre) ed il triduo Mariano Loretano (8-10 dicembre): la solennità dell’Immacolata Concezione, la successiva notte, la “Festa della Venuta”, che ricorda il trasporto a Loreto della casa della Madonna, quando le campagne intorno si accendono di fuochi, tutte le campane suonano a festa e molta folla accorre per assistere alla solenne processione con la Madonna che esce dalla sua ‘casa’ per andare incontro ai suoi figli, infine la festa religiosa della Madonna di Loreto che culmina con la celebrazione in Basilica del Solenne Pontificale.
Un cammino intenso a servizio della Chiesa e di Maria, la Vergine Nostra Signora. Sotto il Suo sguardo, le Sue carezze e la Sua materna protezione, nella Sua casa, il grande onore e privilegio di servire e di adempiere al nostro giuramento.
Tappa straordinaria il Ritiro Spirituale Nazionale del 27-28 febbraio: più di 300 partecipanti, provenienti da tutte le regioni, si sono ritrovati per uno dei momenti più importanti della vita dell’Associazione: occasione di riflessione, attraverso le catechesi, di preghiera e di testimonianza, con le molteplici attività culminate, domenica mattina, nel percorso giubilare e nel raccoglimento di preghiera nella Santa Casa. E’ stata la prima volta che Loreto ha ospitato un simile evento, fortemente voluto proprio durante il Giubileo Straordinario della Misericordia per consolidare il cammino spirituale e di particolare devozione alla Vergine Maria, Madre di Misericordia.
Il ritiro, dopo il benvenuto del sindaco di Loreto, dott. Paolo Niccoletti, si è sviluppato nella Basilica Inferiore con la catechesi di don Luigi Marino sul tema “Testimoniare Cristo con coraggio”, l’intervento dell’Arcivescovo Tonucci e la Santa Messa officiata dal Rettore della Basilica, fra Franco Carollo preceduta dalla catechesi sulla parabola del Padre Misericordioso dal Vangelo secondo Luca. Domenica 28 la Camminata Silenziosa per la Fede e la partecipazione alla Santa Messa di mezzogiorno dopo il solenne passaggio per la Porta Santa per lucrare l’indulgenza Giubilare; ultimo atto il momento conviviale presso il Centro Giovanni Paolo II a Montorso, accolti da don Paolo Volpe, occasione per consolidare la forte collaborazione.
Momenti importanti di servizio nell’anno giubilare sono stati quelli a fianco di S.E. mons. Edoardo Menichelli, cardinale Arcivescovo di Ancona-Osimo.
Dopo la solenne apertura dell’Anno Giubilare, i Templari Cattolici d’Italia hanno presidiato, con le loro insegne complete, la Porta Santa, presenziato alle Sante Messe ed a importanti processioni: il 1 gennaio festività di Maria Santissima Madre di Dio; il 6 gennaio con il Sinodo delle Famiglie della Diocesi; i riti della Settimana Santa (quest’anno il grande onore di essere chiamati tra i 12 per il rito della lavanda dei piedi); le solennità del patrono San Ciriaco e la Festa della Madonna del Duomo.
Il momento culminante è stato la chiusura della Porta Santa, il 13 novembre, quando, per la prima volta, nella processione si sono ritrovate unite le insegne che derivano dai tre più antichi Ordini Cavallereschi.
Non Nobis Domine, Non Nobis, Sed Nomini Tuo Da Gloriam
Fra’ Roberto