A volte capita che certe cose fortemente desiderate sembra che non riescano ad accadere. Ma poi, in pochissimo tempo, gli ostacoli si appianano o vengono eliminati e la cosa tanto desiderata diventa realtà.

Così è successo per i due ritiri ad Assisi.

Sembrava che il periodo che stiamo vivendo, contrassegnato dalla epidemia che ben conosciamo, non permettesse in nessun modo che potessimo vivere nemmeno uno dei due ritiri, e invece non solo li abbiamo potuti vivere, ma sono stati davvero straordinari.

Il motivo del grande desiderio di vivere questi ritiri era dato dal luogo in cui si sono tenuti, la patria di san Francesco. Questi ritiri sono stati il ritorno, il rinnovarsi della amicizia che c’era stata tra i templari e san Francesco. Come dicevo nella prima predica del primo dei due ritiri: “San Francesco e i Templari si ritrovano, si incontrano di nuovo, torna quella antica amicizia, quella stima reciproca che in tanti momenti si è manifestata, si è resa visibile e che oggi torna a manifestarsi tra gli eredi di Francesco e gli eredi dei cavalieri e del tempio”.

Ma, come dicevo in quella stessa predica, le coincidenze non esistono, le cose non accadono per caso. Se è stato necessario aspettare era per un motivo.

Nel primo ritiro una delle grandi grazie è stata quella di poter accedere, nel più grande e solenne silenzio, alla Porziuncola, a onorare quel piccolo e santo luogo in cui tutto il francescanesimo ha avuto inizio, un luogo di grandissima energia che ha dato forza a ognuno di noi. Un’altra grande grazia in quel ritiro è stata quella di lucrare tutti insieme l’indulgenza plenaria legata a quel luogo.

Una delle grazie del secondo ritiro, che coincideva con i giorni del beato transito di san Francesco, è stata la camminata silenziosa sulla mattonata che da Santa Maria degli Angeli arriva fino al sacro convento, che noi abbiamo percorso fino a raggiungere il monastero benedettino di san Pietro, una camminata in cui siamo stati protetti anche dalle intemperie metereologiche: una vera camminata silenziosa per la fede.

Ma il fatto che nulla accade per caso e che non esistano le coincidenze non è stato vero solo per i ritiri di Assisi, è un fatto che abbiamo constatato continuamente. Io in particolare l’ho sperimentato personalmente nella mia vita.

La mia vita monastica, vissuta all’inizio a Casamari e poi proseguita per ventidue anni alla Certosa di Pavia, da cinque anni mi ha portato all’abbazia di Valvisciolo. Qui ho conosciuto fra Daniele Borderi che era venuto per parlare col nostro priore e, attraverso questo incontro, ho avuto la grazia di conoscere il percorso templare. Subito l’ho sentita come la strada che ero chiamato a percorrere, era il compimento della mia vocazione. Da questo incontro ho avuto la grazia particolarissima, forse unica, di essere monaco Cistercense e Templare. Ora sono fratello di san Bernardo con i Cistercensi e figlio di san Bernardo con i Templari e, come se ciò non bastasse, ho avuto la grazia di diventare Minister Templi.

Nella mia vita monastica nulla è avvenuto per caso: il trasferimento da me chiesto senza sapere quale sarebbe stato il mio monastero di destinazione, l’essere in questo monastero e  essere stato  esattamente nel luogo dove stava passando Daniele insieme col priore, il veder rifiorire il monastero per il ritorno dei templari al punto che, come dissi nella prima predica che feci qui per un nostro ritiro: “le pietre stesse del monastero sono tornate a vivere” tutte queste cose non sono e non possono essere delle coincidenze. Come disse un mio amico tempo fa, sono stato trasferito qua perché ci fossi io ad accogliere i templari e, aggiungo io, i templari hanno accolto me e ora percorriamo la strada insieme. Una strada per me così importante che ha mutato il mio stesso abito.

Ora, come mi disse il Magister quando gli chiesi il permesso di portare la cintura templare dell’obbedienza sull’abito cistercense, dandomene il consenso, mi disse che in questo modo il mio abito esprime la mia vera essenza: quella di essere Cistercense e Templare.

Non Nobis Domine Non Nobis Sed Nomini Tuo Da Gloriam

 

Alberico Paolo Giammaria

O.Cist.

Minister Templi

Abbazia di Valvisciolo