Chissà com’era Roma nel XII sec. Mi chiedo, certo non col traffico che ci sarebbe stato oggi in situazioni di normalità.

Su questo mi interrogo mentre attraversiamo la città eterna, solitamente caotica, in preda al traffico e alla confusione generale generata anche dai tanti turisti e pellegrini.

Si, anche quest’anno la Camminata Silenziosa per la fede che già da 5 anni organizziamo si è potuta svolgere, malgrado le chiusure, restrizioni, dpcm e intemperie varie, siamo qui, quasi unici pellegrini in quella che assieme a Gerusalemme e Santiago sono da sempre le città mete dei Pellegrinaggi Cristiani.

Certo, siamo abituatissimi al nostro di silenzio, rispettoso per l’azione che compiamo portando per le vie delle città le reliquie dei Santi che sempre più numerose ci vengono donate; non a quello esterno, al vociferare delle genti che si pongono mille quesiti su chi siamo, perché siamo lì, ecco questo vociferare, anche questo vociferare, quest’anno è stato contagiato dal virus e ne è rimasto ennesima vittima.

Mi sembra di rivivere esattamente la città di Roma all’epoca medievale, diversa sicuramente nell’apparenza ma sempre immensa nella sua spiritualità; quest’anno, si lascia ascoltare, si lascia vivere nel suo seppur triste, affascinante silenzio, questa la melodia assordante quest’anno tra le vie del centro storico, del centro della movida per usare un termine moderno, questo il tema ricorrente e comune, il silenzio, surrale, regna sovrano.

Eppure siamo partiti da una delle Piazze più visitate al mondo, Piazza Pio X che confina con Piazza San Pietro ed ha come sfondo appunto la Basilica di San Pietro, vuote anche queste.

Non abbiamo percorso come i precedenti anni Via di Porta Angelica, no, seppur con le varie concessioni da parte dello Stato Italiano e dal Governatorato Vaticano, l’unico freno che abbiamo concesso a questo virus è stato un cambiamento di percorso.

 

Certo, si sa, i virus si fanno strada laddove riescono ad attecchire e stavolta, a concedergli spazio è stato inaspettatamente un religioso, timoroso del contagio, rigido e direi inspiegabilmente deciso a frenare dei Pellegrini provenienti al solito da più parti d’Italia, Cristiani convinti e pronti a tutto pur di essere Testimoni della nostra Fede; atteggiamento quello di questo religioso a mio modestissimo avviso contro ogni carisma e regola Cristiana Cattolica Apostolica Romana e soprattutto contro il volere del Santo Padre Papa Francesco che richiama invece agran voce i fedeli a ripopolare le Chiese sempre più vuote, poi ci si chiede il perché!

E pensare che lo slogan di Gesù Cristo verso i primissimi Cristiani era proprio NON TEMETE!

 

Ecco questo lascia perplessi ma allo stesso tempo è lo specchio della Chiesa che oggi viviamo, sotto certi aspetti, purtroppo timorosa, fatta di uomini timorosi e poco sensibili di conseguenza al coraggio di noi Cristiani, coraggio che dovrebbero loro stessi trasmettere, consapevoli che Dio è Amore ed è certezza di protezione e che risponde sicuramente al suo popolo se invocato dalle preghiere sincere.

La Storia si ripete, basti un attimo ripensare ai miracoli eucaristici e perché Dio stesso si è dovuto manifestare, a uomini di chiesa che poco o niente credevano nel loro proprio Ministero.

 

Dall’altra parte, a darci sempre coraggio, le istituzioni statali, la Polizia di Stato che, come sempre, ci hanno messo a disposizione gli uomini necessari allo svolgimento in sicurezza della Camminata silenziosa e ci hanno accompagnato per tutti i 7 km del tragitto attraversando commossi insieme a noi una città deserta, bisognosa di quelle preghiere e di quella speranza che in molti ci hanno ringraziato di aver ancora una volta voluto dare e portato a Roma con la nostra testimonianza.

 

Per la prima volta abbiamo partecipato alla Santa Messa nella Chiesa di Sant’Alfonso de Liguori, sede dell’Accademia Alfonsiana e della Congregazione del Santissimo Redentore.

I padri Redentoristi sono stati lieti ed onorati dice il rettore Padre Gianni Congiu nel suo discorso introduttivo, di averci potuto ospitare nella loro Chiesa e di celebrare l’Ecuristia con noi e i fedeli soliti frequentatori, la Chiesa, casa di Dio, del suo popolo scelto, dovrebbe sempre essere così piena (distanziamento sociale secondo dpcm ovviamente) di fedeli, del popolo pellegrino che va ad incontrare Cristo, il suo Re e Salvatore.

E quando se non in un periodo così buio per l’umanità abbiamo bisogno di incontrare Dio e di essere da lui salvati?

 

Finito il Rito eucaristico celebrato da Padre Paolo Alberico Giammaria, Monaco Cistercense dell’Abbazia di Valvisciolo nonché una delle nostre guide Spirituali, abbiamo accolto un altro sacerdote, padre Wagner Gonçalves de Souza Lima, sacerdote Brasiliano che porterà la sua esperienza vissuta e che continuerà a vivere coi Templari Cattolici d’Italia, ai suoi conterranei Brasiliani poiché è rimasto a detta sua impressionato dalle azioni e dai principi che la nostra realtà sta cercando in ogni modo e contro ogni ostacolo di risvegliare.

 

Domenica 20 Settembre a chiusura del nostro ritiro Spirituale, abbiamo attraversato l’area dei Fori Imperiali, partendo dal Colosseo e dopo secoli, per la prima volta, abbiamo potuto rendere onore con le nostre preghiere silenziose, con la nostra testimonianza, agli antichi martiri Cristiani.

Sempre in silenzio e composti abbiamo raggiunto la Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, appuntamento ormai fisso, dove abbiamo partecipato alla Santa Messa Presieduta da S.E. R.ma Card. Francesco Monterisi il quale è rimasto talmente colpito da tanta Fede e partecipazione da diventare anche lui un Nostro Minister Templi, nostra guida spirituale nonché nostro Patrono. Ecco questo si ci dà speranza in un futuro che sembra finalmente intravedere uno spiraglio di luce dopo tante ostacoli che abbiamo sempre dovuto superare.

 

Anche quest’anno così particolare, così difficile e complicato tanto dal punto di vista organizzativo quanto dal punto di vista puramente esecutivo, la nostra volontà ha prevalso sulle forze che volevano ostacolarci e fermarci nella Testimonianza delle Fede in Cristo, nei valori antichi e Tradizionali,  che invece sempre più è importante per noi che abbiamo fatto delle scelte e siamo determinati a volerle trasmettere con le nostre azioni, con le nostre presenze scendendo per le strade delle città, luoghi certi di incontro con i Pellegrini e i più lontani, come lo erano molti di noi.

Oggi più che mai c’è bisogno di noi Templari Fratelli miei, della nostra determinazione, della nostra bontà d’animo, della nostra umiltà, del nostro Servizio e laddove tutto questo venisse deriso o peggio non accettato, pazienza, Matteo scrive: “Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro”.

 

Non Nobis Domine Non Nobis Sed Nomini Tuo Da Gloriam

 

Fra’ Daniele Borderi

 

Le foto del ritiro: