Cenni storici

Posto nel terreno golenale, tra Sant’Antonio e Borgotrebbia, il Santuario della Beata Vergine Maria del Suffragio dei Poveri, nella sua solenna bellezza, testimonia la tragedia della peste (l’epidemia descritta dal Manzoni ne “I promessi sposi”) che si abbattè nel 1630 anche a Piacenza, decimando circa i due terzi della popolazione.

Nel 1640 la Confraternita di San Giorgino in Sopramuro costruì un oratorio che resistette fino ai primi del Settecento. La stessa Confraternita lo ricostruì ex novo nel 1735-1736 e nella sua cripta raccolse le ossa di circa 18500 piacentini morti di peste e sepolti nelle fosse comuni del terreno golenale.

Sull’altare si ammira ancora il gruppo a stucco policromo del 1640, attribuito agli stuccatori Antonio Zavaci e Provino Dalmazio Porta, incaricati dalla Confraternita della Beata Vergine del Suffragio di Via Sopramuro. “Il gruppo rappresenta superiormente la Madonna col Bambino su un trono di nubi circondata di angeli e, in basso a destra, una pietà vestita da confratello, nell’atto di versare acqua da un’anfora sulle anime sottostanti in mezzo alle fiamme. A sinistra vi è un angelo che estrae un’anima dal luogo di pena e in fondo teste di vecchi e giovani che si sporgono desiderosi di pari favore, il tutto dipinto a colori vivaci e con indorature sul manto della Vergine” [A.G. Tononi – Piacenza 1911].

Nel 1967, per motivi di sicurezza, il tempio venne chiuso al culto e successivamente abbandonato in modo definitivo, divenendo territorio fertile per vandalismi e profanazioni da parte di sette sataniche, che non hanno risparmiato né la cripta con le ossa degli appestati né il gruppo a stucco policromo dell’altare, preso a sassate e irrimediabilmente perduto in alcune sue parti.

Nel 2005 la parrocchia di Borgotrebbia, acquistati i fabbricati attigui al Santuario, coglie l’opportunità dell’aiuto offerto dai TEMPLARI CATTOLICI D’ITALIA per la bonifica della chiesa ai fini del suo rapido recupero al culto, come di fatto è avvenuto nel mese di luglio dello stesso anno, consentendo all’Associazione di presidiare la chiesa e di mantenerla aperta ai fedeli almeno una volta al mese.

Interventi

I nostri interventi hanno riguardato:

  • Il tabernacolo e l’altare;
  • Il pavimento in cotto;
  • Le finestre;
  • L’impianto elettrico e di illuminazione;
  • La raschiatura e la tinteggiatura delle pareti;
  • Il decespugliamento e la pulizia del perimetro della chiesa;
  • Il recupero della cripta sepolta ed inaccessibile dopo decenni di incuria e di depositi di terra che ne impedivano l’ingresso;
  • Lavori generici di ripristino in muratura.

Il 30 luglio 2005, alla presenza di tantissima gente e del Sindaco, si compie il rito di purificazione in una commovente celebrazione eucaristica con la presenza dei TEMPLARI CATTOLICI D’ITALIA.

L’11 settembre 2005 viene riaperta e recuperata al culto anche la cripta.

Il Santuario è la sede piacentina dell’Associazione dei TEMPLARI CATTOLICI D’ITALIA.

Rassegna stampa

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